di Robert Guédiguian, Francia, 2024, 101′
con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet
Maria ha passato la vita ad aiutare con grande dedizione le persone anziane, instaurando con loro un forte legame di devozione e fiducia. La sua condizione precaria, tu^avia, la porta ogni tanto a rubare loro qualche Euro per togliersi alcuni sfizi. Quando per Maria si presenta l’occasione per esaudire il suo desiderio più grande, ovvero quello di vedere l’amato nipote diventare un grande pianista, la donna decide di spingersi oltre i limif, innescando una serie di conseguenze che me^eranno a dura prova gli equilibri della sua famiglia e di coloro ai quali ha dedicato la vita.
MyMovies.it - All'estremo nord di Marsiglia, in riva al mare, sorge come un sole il villaggio di L'Estaque, oggi 16° arrondissement della città.
Décor di molti film di Robert Guédiguian, l'autore resta indelebilmente legato alla città di Marsiglia, al suo cast di attori, che invecchiano davanti alla sua macchina da presa, e ai destini del peuple de gauche nell'inverno politico che ha seguito l'effervescenza degli anni '70.
Ed è questo senso di lealtà incrollabile che rende la sua filmografia così avvincente. Anche i temi restano gli stessi, la precarietà economica e sociale, la solidarietà confrontata ai drammi della vita, la ricerca della luce in fondo al tunnel, l'umanesimo luminoso malgrado la violenza delle società umane.
Sentieri Selvaggi - La gazza ladra è uno dei migliori film di Guédiguian. E stavolta è la musica a tenere banco, sin dalla prima scena del furto al negozio di strumenti che dà il titolo al film: una linea narrativa sottile, esile ma necessaria nel mettere in armonia il mondo di Robert Guédiguian. Che è un mondo capace ancora di commuoversi per un pranzo di pesce preparato e atteso con amore, oppure consumato in silenzio davanti a un tramonto.
Quinlan.it - Non abbiamo molto parlato di tecnica, di inquadrature, di scansione del montaggio, perché il linguaggio cesellato nel tempo da Guédiguian ha ormai raggiunto quella percezione di regia “invisibile” che, secondo Hitchcock e non solo, rappresenta il non plus ultra per un autore. Impegnato nella dimostrazione di una tesi nascosta nelle pieghe di un racconto incalzante che mai arresta il suo ritmo, abbandona personaggi al proprio destino fuori campo senza che questo infici troppo la realizzazione o la percezione spettatoriale, passa con disinvoltura da un evento all’altro e solo in un paio di casi la cesura appare fin troppo netta e poco armonica. Si può tornare, quindi, ogni volta al suo cinema così come si fa con Allen o Loach, aspettandosi di trovare qualcosa che sarà uguale e sempre diversa grazie a quelle variazioni di tono e ritmo che rappresentano il sale della tecnica pianistica, che qui accompagna la narrazione in campo e in colonna sonora, con partiture di Liszt, Satie e, naturalmente, Rossini. La gazza ladra ruba ciò che splende, è il suo istinto ed è una metafora perfetta. Che meraviglia il cinema militante e soave di Robert Guédiguian.